Skip to main content

Inferno, Purgatorio, Paradiso

Giovanni Boccaccio, 50 anni dopo la morte di Dante, tenne in Firenze una lettura pubblica dell’Inferno diventando così il primo attore a cimentarsi con la Lectura Dantis, rito collettivo in cui i “sacri” versi si fanno carne e voce. Poiché la Divina Commedia è una straordinaria sinfonia poetica, se ne godono pienamente le molteplici sfumature musicali ascoltandola in presenza di un attore che ne “suoni” le parole.

Christian Poggioni e Irina Solinas propongono tre spettacoli, uno per ogni Cantica della Divina Commedia, dove la voce dell’attore si alterna e dialoga con l’ambiente sonoro creato dalla musicista.

Gli spettacoli possono essere rappresentati autonomamente, dedicandosi specificamente a Inferno, Purgatorio o Paradiso, ma anche in forma congiunta, creando un percorso che integri due cantiche alla volta o addirittura tutto l’arco del poema.

Diretto e interpretato da: Christian Poggioni
Musica originale: Irina Solinas

Richiedi informazioni

“O anime affannate, venite a noi parlar, s’altri nol niega!”

Inferno

Ispirato alla riduzione drammaturgica graffiante del poeta Edoardo Sanguineti, il nostro Inferno è uno spettacolo di forte impatto linguistico e musicale: lo spettatore viene condotto, come Virgilio condusse Dante, attraverso i gironi della prima Cantica, per essere interpellato, prima di uscire a “a riveder le stelle” da una moltitudine di anime: Paolo e Francesca, Ciacco, Pier della Vigna, Brunetto Latini, Vanni Fucci, Ulisse, Frate Alberigo, il Conte Ugolino… spiriti di lussuriosi, golosi, suicidi, ladri, traditori che con parole disperate, nostalgiche, irriverenti o sacrileghe – ma sempre umanissime – vi racconteranno la storia della loro vita, il peccato che li dannò, il desiderio di essere “ricordati nel dolce mondo”.

“E canterò di quel secondo regno dove l’umano spirito si purga e di salire al ciel diventa degno”

Purgatorio

Nel Purgatorio splende lo stesso sole che illumina la terra abitata: e le notti si succedono ai giorni, mentre le anime parlano della vita passata con nostalgia e dolcezza. In questo luogo dove il tempo esiste – mentre nelle altre due Cantiche esiste solo l’eternità della sofferenza o della beatitudine – il poeta, affaticato, può permettersi di addormentarsi e di sognare. Tutto prepara al grande incontro con Beatrice nel Paradiso Terrestre, dove la fanciulla amata da Dante, maternamente lo rimprovererà per aver perduto la «diritta via» della conoscenza. Ma il Purgatorio è la Cantica della speranza: quella speranza di cui abbiamo bisogno più di ogni altra cosa, quella speranza che è trasformazione, aspirazione al bene, anelito verso un mondo diverso.

“Nel suo profondo vidi che s’interna, legato con amore in un volume, ciò che per l’universo si squaderna”

Paradiso

Siamo scesi con Dante-peccatore nell’imbuto dell’Inferno fino al disco di ghiaccio che lo tappa; ci siamo inerpicati con Dante-penitente su per il monte Purgatorio fino alla pineta spessa e viva che lo corona. Ora proviamo a decollare con Dante attraverso i dieci cieli del Paradiso, in rotta per la sede dei Beati, degli angeli e di Dio. È il terzo regno ultraterreno, dove Dante, sotto la guida di Beatrice vivrà esperienze che non potrà tramandarci in forma completamente razionale. Attraverseremo dunque uno spazio siderale dove i ragionamenti diventano intuizioni, architetture mentali di luce e melodie, visioni la cui comprensione è fatta di emozioni e armonia spirituale: come nella musica pura, che si spiega di per sé, al di là delle stesse parole.

REPERTORIO

CALENDARIO

CORSI