5 febbraio 2022 – h 20.30APOLOGIA DI SOCRATE
Diretto e interpretato da Christian Poggioni
Musica originale di Irina Solinas
Scenografia e costumi Aurélie Borremans
Perché un pensiero cambi il mondo,
bisogna che cambi prima la vita di colui che lo esprime.
Che cambi in esempio.
(A. Camus)
Info e prenotazioni
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L’evento cui si riferisce l’Apologia è l’autodifesa che Socrate pronunciò davanti ai giudici di Atene nel 399 a.C. Platone ne fu testimone oculare.
Socrate, vittima di una congiura politica, è accusato di empietà e di corrompere i giovani. Per questo è condannato a morte, ma al termine del processo porge ai propri accusatori un ultimo, fondamentale messaggio:
“Se credete, col condannare a morte uomini, di impedire a qualcuno di rimproverarvi perché non vivete in modo retto, voi non pensate bene; a un uomo giusto, infatti, non può capitare nessun male, né in vita né in morte.”
È questo di Platone il dialogo politico per eccellenza, che vede di fronte un uomo e la sua comunità nel drammatico confronto sul senso di vivere personale e politico.
La riduzione drammaturgica rispetta l’originalità del testo platonico e la messa in scena mira ad una comunicazione immediata e coinvolgente, affinché risuonino vivi e attuali il pensiero e la vita di Socrate così come la testimonianza diretta di Platone ce li tramanda.
La rappresentazione ruota attorno al dialogo tra Socrate, i suoi accusatori e i 500 giudici della polis che, nello spettacolo, prendono simbolicamente vita grazie alla presenza del pubblico stesso.
L’Apologia, i cui toni drammatici sono costantemente stemperati dall’inesauribile ironia del filosofo ateniese, ripropone al pubblico contemporaneo lo stile della dialettica socratica, strumento indispensabile per la ricerca della conoscenza e la definizione dei valori.
Il rapporto tra Socrate, i suoi accusatori e i giudici ateniesi, crea un contrasto drammatico tra l’attore e il pubblico, direttamente chiamato in causa dalle domande e dalle provocazioni del maestro, le cui parole risuonano attuali qui e oggi non meno che nell’aria corrotta dell’Atene di allora.
La nostra Atene ha oggi un suo Socrate da ascoltare?
LA MUSICA – REQUIEM FOR SOCRATES, OP. 1 IN SOL MIN
Lo spazio acustico che ospita il discorso socratico è affidato ad un quartetto di violoncelli, la cui partitura sarà presentata riprodotta e in altri momenti suonata dal vivo dalla stessa compositrice, Irina Solinas. L’opera originale, nata dalla collaborazione con il violoncellista Giovanni Sollima, si compone di tre tempi: Think – Question – Change
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